È un momento in cui si parla tanto di Rosmarino come una panacea contro la caduta dei capelli.
È vero che il Rosmarino, in olio essenziale piuttosto che in oleolito (e anche come idrolato), funziona molto bene per riossigenare il cuoio capelluto e riattivare il suo microcircolo e di conseguenza questo aiuta ad arrestare la caduta dei capelli e a rinforzare i bulbi.
Non solo.
Ha anche azione purificante ed è quindi utile anche contro cute grassa e forfora.
Ma sono state dette a riguardo, non solo imprecisioni, proprio castronerie e date informazioni non corrette.
Quello che più mi dispiace è che a spararle grosse sono stati anche “addetti ai lavori”, che dovrebbero avere certe nozioni base e saperle snocciolare!
Ormai lo sapete, per me ciò che ci si spalma addosso è una cosa seria e non ci si può improvvisare cosmetologi.
I cosiddetti “spignatti” non mi sono mai piaciuti proprio per questo!
Con le “preparazioni casalinghe” si rischia di mettere sulla pelle qualcosa di non testato e non sicuro e di avere più danni che benefici!
Vi faccio un esempio.
Non è la stessa cosa spalmarsi in faccia una purea di kiwi piuttosto che fare una maschera alla vitamina C! Il kiwi non contiene solo vitamina C (In che concentrazione poi? Boh! Non si sa!), ma anche altri ingredienti che possono creare irritazioni e infiammazioni!
Il kiwi allora mangiatelo, non spalmatevelo addosso!
Questo per fare un esempio.
Torniamo al Rosmarino.
Non è la stessa cosa utilizzare un idrolato, un oleolito o delle fiale che lo contengono e acquistate in erboristeria piuttosto che fare da sè un decotto o mettere a macerare dei rametti in olio!
Nel primo caso avrete dei prodotti testati e sicuri per l’utilizzo, nel secondo non si sa. Perché non si conosce la percentuale di principio attivo presente, perché non si sa se il metodo usato sia corretto, perché il prodotto non è stato creato in maniera sterile come ogni cosmetico merita di essere prodotto, perché vi ripeto i cosmetici sono una cosa seria e non vengono venduti nel reparto frutta e verdura!
Nel caso del Rosmarino, è importante conoscere il tempo balsamico prima della raccolta (cioè il momento in cui gli attivi della Pianta sono nella sua concentrazione massima), occorre raccogliere non sono le foglie, ma anche i fiori e bisogna seguire un certo procedimento per creare un decotto o un oleolito, non basta mettere un po’ di rametti in un po’ di acqua e farli bollire o lasciarli a macerare in olio e via!
E bisogna anche conoscere la varietà di Rosmarino che si sta utilizzando perché ce ne sono diverse e non tutte vanno bene!
Quando poi il tutto viene sminuito e ridotto a metodi casalinghi, oltretutto decantati e spiegati da “sedicenti colleghe” e in più in maniera sbagliata (!), mi cadono le braccia e pure qualcos’altro!
Mentre raccolgo il tutto… mi raccomando a voi di non inventarvi “piccoli chimici” e, se proprio proprio volete preparare con le vostre manine qualcosa da applicare sulla pelle e/o il cuoio capelluto, prima informatevi bene bene bene!
Anzi benissimo!
Non fidatevi della prima “ricetta” che trovate.
Non fidatevi del primo che ve la suggerisce.
Ma informatevi tanto tanto tanto.
Solo così sarete veramente consapevoli di quello che acquistate e vi spalmate addosso. E solo così rispetterete appieno la vostra pelle, le tradizioni, le Piante e chi lavora con esse con passione e dedizione!
Qualche informazione utile.
Cos’è un oleolito?
È un macerato di Piante in olio.
Non è importante solo la Pianta scelta, ma anche l’olio per sfruttarne le proprietà, che si andranno ad aggiungere a quelle della Pianta.
La macerazione più corretta è quella a freddo: è la più lenta, ma in questo modo la Pianta rilascerà i suoi principi attivi all’olio nella maniera più corretta rispetto a quella che sfrutta il calore, in cui possono venire degradati.
Il tipo di olio dipende dalla consistenza dell’oleolito che si desidera: se più corposo, l’olio di Mandorle dolci o l’olio di Oliva sono l’ideale, se invece si preferisce una texture più leggera e scorrevole, allora si deve optare per un olio di Sesamo, di Vinaccioli o di crusca di Riso.
La macerazione dura dai 30 ai 40 giorni.
Una volta passato questo periodo, occorre filtrare l’olio.
Va bene farlo con una garza pulita.
L’oleolito è pronto.
Non contenendo acqua, si conserva a lungo.
Ma meglio al buio e in un luogo senza umidità.