Sin dai tempi antichi i capelli invitano alla sperimentazione più di ogni altra parte del corpo per la facilità con cui è possibile modificare l’acconciatura.
Gli antichi Egizi erano piuttosto vanitosi e tenevano molto ai capelli, che consideravano un simbolo di forza e virilità.
Da numerosi esami condotti sulle mummie è infatti emerso che la calvizie era un fenomeno piuttosto diffuso, oltre che un inestetismo vissuto alla stregua di una vera a propria malattia.
Gli antichi Romani nascondevano i capelli bianchi utilizzando particolari tinture ricavate da cenere vegetale e mallo di Noce.
Quando poi le donne dei barbari, bionde e di carnagione chiara, innescarono la moda dei capelli biondi, le matrone romane iniziarono a schiarirsi le chiome con estratti di Camomilla e saponi fortemente basici.
Ai tempi del Rinascimento esistevano diversi tipi di shampoo, tra cui il “sapon di seta” (ottenuto dal liquido di scarto della sgrezzatura della seta), che conteneva una notevole quantità di proteine ad azione protettiva della cheratina del capello.
Per tingere i capelli di castano si utilizzavano solfato ferroso e ossido di ferro mescolati con hennè oppure decotti ricavati dal legno e radice di Liquirizia mescolati con cenere di Vite.
Dal punto di vista anatomico e fisiologico i capelli non sono altro che strutture costituite da cellule completamente cheratinizzate che hanno perso il nucleo e le funzioni vitali, ma che contengono alte concentrazioni di una proteina fibrosa: la cheratina.
I capelli vengono prodotti dai follicoli piliferi terminali e sono formati da due parti, una superiore permanente e l’altra inferiore dinamica.
Nella parte superiore del follicolo spunta la ghiandola sebacea che produce il sebo.
Nella parte inferiore del follicolo è presente la matrice del pelo, le cui cellule si moltiplicano e danno origine al fusto del capello e alle guaine che lo circondano.
Il capello è formato da tre parti: la cuticola (che è lo strato più esterno del fusto), la corteccia (che è la parte più spessa del capello e ne definisce forma e consistenza) e il midollo (che è un sottile strato interno presente in alcuni capelli, soprattutto quelli bianchi).
Per quanto riguarda la caduta dei capelli, in condizioni normali, rappresenta un processo fisiologico naturale, che in alcuni casi può però aumentare sino a determinare situazioni decisamente fastidiose come l’alopecia.
Le cause che possono portare ad una eccessiva perdita di capelli sono molteplici (trattamenti tricologici aggressivi, presenza di alcune patologie, disfunzioni ormonali, alimentazione scorretta, terapia farmacologica, … tanto per citarne alcune), anche se la genetica gioca un ruolo determinante.
La forma più comune di alopecia è definita androgenetica e rappresenta un fenomeno di natura costituzionale ed ereditario, causato dall’azione devitalizzante degli ormoni maschili nei confronti dei bulbi piliferi.
In natura esistono sostanze particolarmente interessanti per il trattamento dell’alopecia, estratte da piante come la Serenoa repens, dall’azione inibitoria nei confronti dell’enzima responsabile dell’indebolimento del capello, l’Ortica, ricca di polifenoli, vitamina C ed oligoelementi, l’Equiseto ed il Miglio dalle proprietà rinforzanti.
A livello cosmetico vanno distinti i rimedi a seconda della situazione del cuoio capelluto.
In caso di capelli grassi è presente un’elevata produzione di sebo ed occorre rivolgerci a prodotti contenenti sostanze sebo-regolatrici.
- La Bardana è ricca di composti polifenolici e di acidi caffeilchinici, presenti soprattutto a livello della radice, che le conferiscono una spiccata attività dermopurificante, sebonormalizzante ed antipruriginosa.
- La Betulla presenta foglie particolarmente ricche di flavonoidi, glicosidi, tannini ed acido ascorbico, che conferiscono agli estratti ottime proprietà astringenti, antisettiche e dermopurificanti.
- L’Agrimonia è ricca di tannini, triterpeni, acido salicilico e flavonoidi con spiccate proprietà astringenti ed antiseborroiche.
- Limone, Finocchio, Menta, Rosmarino e Pino contengono invece numerose sostanze ad attività antisettica, purificante e tonica.
In caso di capelli secchi la capacità secretiva delle ghiandole del cuoio capelluto si riduce, provocando una diminuzione della lubrificazione del capello che risulta secco e poco elastico.
Il trattamento cosmetico va quindi rivolto a restituire una corretta idratazione per ripristinare la naturale morbidezza.
- Il Fiordaliso è ricco di pectine, antociani e flavonoidi con ottime proprietà idratanti, calmanti e lenitive.
- L’Altea presenta radici ricche di mucillagini, amido, pectine e flavonoidi con spiccate proprietà idratanti, emollienti e disarrossanti.
Se i capelli hanno la forfora potrebbe esserci la presenza di microorganismi di origine fungina presenti a livello del cuoio capelluto.
E’ possibile distinguere tra forfora secca, che generalmente rappresenta un fenomeno stagionale (in aumento in inverno) e forfora grassa, più grave, che si manifesta con squame più grandi e spesse.
Il trattamento della forfora prevede la detersione accurata della cute con shampoo specifici in grado di contrastare la crescita dei microorganismi e di ridurre la sensazione di fastidio.
- Tra gli ingredienti più utilizzati si ricordano la Bardana e la Spirea, quest’ultima ricca di flavonoidi, glicosidi fenolici e tannini ad elevata attività lenitiva, astringente e decongestionante.
- Ci sono inoltre gli estratti di Mirto e Ortica, ricchi di sostanze ad attività dermopurificante, idratante ed emolliente.
Se poi gli shampoo e i vari trattamenti cosmetici per le varie esigenze dei nostri capelli vengono affiancati da un trattamento per uso interno (a base di estratti di Miglio, Equiseto, Ortica e altre piante remineralizzanti) i capelli rinasceranno come i fiori a primavera!