Il bruciore di stomaco può dipendere da diversi fattori e avere diverse cause.
A seconda della causa può essere momentaneo oppure, se trascurato, diventare un compagno di vita antipatico e davvero fastidioso, che può portare a seri problemi all’apparato gastrointestinale.
Può dipendere da gastrite, da ulcere gastriche o duodenali o dal reflusso gastroesofageo.
L’alimentazione è il primo passo per stare meglio, ma ci sono anche fattori emozionali che entrano in gioco e possono incidere parecchio: ansia e stress infatti in numerosi casi sono i protagonisti principali del meccanismo che porta a bruciori di stomaco.
Se il problema è dovuto a gastrite, si tratta di un processo infiammatorio che interessa la parete interna dello stomaco.
Se insorge poco dopo i pasti, potrebbe essere ulcera gastrica.
Se si presenta anche lontano dai pasti e anche di notte, potrebbe essere ulcera duodenale.
Se il bruciore si irradia verso l’alto, potrebbe trattarsi di reflusso gastroesofageo.
In quest’ultimo caso, i succhi gastrici e anche il cibo risalgono nell’esofago a causa del cattivo funzionamento della valvola (il cardias) che mette in comunicazione esofago e stomaco.
Può essere accompagnato anche da nausea.
E può essere provocato da ernia iatale (formata dalla risalita di una piccola parte di stomaco all’interno del torace attraverso un’apertura del diaframma, lo iato appunto).
Una dieta corretta può dare la possibilità di ridurre o anche eliminare il disturbo.
Mangiare tanto costituisce sicuramente un fattore di produzione di acidi maggiore rispetto a mangiare poco.
Evitare di fare pasti troppo abbondanti e ricchi di cibi elaborati, è sicuramente la direzione giusta. Fare piccoli pasti nell’arco della giornata, limitando i cibi troppo grassi, può dare una mano.
Anche masticare lentamente e a lungo può essere un valido aiuto per facilitare la digestione.
Utili possono essere gli Enzimi digestivi, che aiutano a digerire con meno fatica i cibi.
L’alimentazione di chi soffre di bruciore di stomaco dovrebbe comunque essere sobria e portare a preferire cibi facilmente digeribili, limitando il consumo di succhi di frutta, caffè, bibite gassate, cibi troppo freddi e troppo caldi, spezie piccanti, …
Anche il cioccolato può dare problemi.
Pane, pasta e cibi integrali (ricchi di fibre) invece possono al contrario alleviare il fastidio perché assorbono gli acidi in eccesso.
Ci sono poi diverse piante che aiutano ad alleviare il bruciore, in particolare l’Aloe in succo, la Malva e l’Altea, che grazie alle mucillagini che contengono formano un film protettivo lungo le pareti del tratto gastro-intestinale ed evitano così che gli acidi gastrici le possano intaccare, creare infiammazione e quindi bruciore.
La Genziana, il Tarassaco e il Rabarbaro possono aiutare ad alleviare i sintomi perché facilitano la digestione e quindi favoriscono lo svuotamento gastrico.
Anche la Menta può essere utile per la sua azione stimolante sul tratto digerente, ma non in caso di ulcera o reflusso.
Lo Zenzero è poi un rimedio utile per diversi problemi di stomaco, dalla nausea alla difficoltà a digerire.
E’ un antinfiammatorio naturale, che può aiutare a neutralizzare il bruciore e donare così sollievo. Le sue virtù si esplicano sotto forma di tisana o anche masticandone direttamente un pezzetto fresco o candito.
Anche il Finocchio aiuta la digestione ed è adatto per neutralizzare l’acidità di stomaco grazie al suo ph tendente all’alcalinità.
Meglio mangiato crudo, ma anche cotto agisce contro i bruciori.
Oppure sotto forma di tisana dei suoi frutti dopo i pasti, così diventa anche un ottimo rito per prendersi cura del proprio stomaco.
Anche il Sedano può aiutare contro l’acidità eccessiva, soprattutto se mangiato crudo, perché induce la produzione di saliva e quindi favorisce la prima digestione ed evita così che lo stomaco si sovraccarichi di lavoro.
Anche mangiare alcune Mandorle dopo i pasti può essere utile per prevenire ed alleviare il bruciore di stomaco grazie all’olio in esse contenuto.
Tra i rimedi naturali più utili e utilizzati contro il bruciore e il dolore allo stomaco si annovera la Liquerizia, che è in grado di riequilibrare l’infiammazione e di migliorare la digestione grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antispasmodiche.
Grazie poi alla sua azione cicatrizzante e protettiva della mucosa, può essere molto utile anche in caso di ulcera.
L’utilizzo migliore è quello nella formulazione in compresse o capsule, ma anche in tisana.
Per chi soffre di pressione alta, meglio le preparazioni prive di glicirrizzina, uno dei principi attivi che contiene, che può causare ritenzione idrica e quindi alzare la pressione arteriosa.
Le gemme di Ficus carica (il Fico) possono aiutare a guarire l’acidità di stomaco e anche le gastriti più acute.
Preso prima dei pasti, ha la capacità di regolare la motilità e le secrezioni gastro-duodenali.
Un altro rimedio ottimo in caso di bruciori e ulcere vere e proprie, reflusso gastroesofageo e anche presenza di Helicobacter pylori è il miele di Manuka, che è un valido aiuto grazie alle sue proprietà lenitive, cicatrizzanti e antibiotiche.
Anche i fattori emozionali possono incidere, soprattutto se si è ansiosi e si conduce una vita stressante.
Tante, troppe, tensioni e lo stomaco ne risente.
In questo caso si parla di somatizzazione dell’ansia e possono essere utili piante come la Melissa e la Camomilla, che rilassano anche la muscolatura liscia involontaria dell’apparato gastro-intestinale e alleviano così gli eventuali spasmi.
In più sono anche carminative, cioè favoriscono l’eliminazione dei gas intestinali, eliminando la pancia gonfia e dolente.
Senza dimenticare la loro azione lenitiva e protettiva in caso di infiammazioni da bruciori e cattiva digestione.
Se il problema è dovuto alla presenza del batterio Helicobacter pylori, l’infiammazione dell’apparato gastro-intestinale è imputabile alla sua proliferazione e alla sua azione infettiva.
E’ un batterio che riesce a vivere in un ambiente non proprio congeniale (quello ricco di succhi gastrici), producendo un enzima capace di rendere non acido l’ambiente in cui sta vivendo.
A sua volta però, una volta che si è insediato nelle mucose gastriche, secerne sostanze che ledono l’integrità delle mucose stesse, permettendo così ai succhi gastrici di creare infiammazione.
In questo caso la sola alimentazione non basta e si deve ricorrere ad un antibiotico specifico.
In alternativa o in abbinamento all’antibiotico (che spesso ha effetti collaterali e non sempre è subito risolutivo perché il batterio è molto resistente), si possono utilizzare rimedi naturali efficaci sempre ad azione antibiotica, ma meno aggressivi per l’organismo.
Per esempio, molto utile può essere l’estratto di semi di Pompelmo, che agisce direttamente sull’Helicobacter pylori senza intaccare i batteri buoni della mucosa gastrica.
Anche il miele di Manuka può essere un valido rimedio contro il batterio grazie alla sua azione antibiotica naturale, ma incisiva (alla concentrazione di almeno 400 MGO).
L’Echinacea può essere affiancata a un antibiotico naturale perché contrasta la proliferazione dell’Helicobacter e allo stesso tempo stimola la rigenerazione dei tessuti da esso danneggiati.
L’antiacido veloce e di pronto uso (il rimedio delle nonne, sempre utile e valido) è rappresentato dal bicarbonato.
Ci sono diversi prodotti naturali che lo contengono che hanno funzione antiacida e antisecretiva che sono un’ottima alternativa ai farmaci: sono capaci di ridurre il sintomo in maniera veloce e senza controindicazioni.
Nulla contro i farmaci quando sono necessari.
Ma quelli antiacido, i cosiddetti inibitori di pompa protonica, sono spesso prescritti per tempi lunghi e questo facilita l’insorgenza di fenomeni collaterali importanti e gravi, come il malassorbimento di nutrienti.
Spesso poi una volta sospesa l’assunzione, il problema si ripresenta e più forte di prima: in pratica, la barriera che formano questi antiacido fa in modo che il sintomo sia celato, ma la causa no, per cui l’infiammazione progredisce comunque e senza farsi scoprire.
E’ un sorta di inganno, che poi si paga caro con una sintomatologia ancora più acuta di prima. Quindi la parola d’ordine è “ascoltare i segnali che ci manda il nostro organismo”.
E se questi sono “brucianti”, spegnerli cercando di capire da cosa possano dipendere.
Solo così il benessere verrà riconquistato.