Per definizione i cosmetici non possono avere finalità terapeutiche.
Per legislazione europea un cosmetico ha lo scopo esclusivo di pulire, profumare, modificare l’aspetto, proteggere e mantenere in buono stato la superficie del corpo, dei denti e della mucosa su cui vengono applicati; mentre i prodotti che hanno come scopo curare o prevenire le malattie non possono rientrare nella categoria dei cosmetici.
Il cosmetico quindi non cura.
Ne siamo davvero sicuri?
Secondo noi invece può far parte del processo di cura e di guarigione.
E può partecipare a questo processo in due modi diversi.
Il primo è sicuramente quello sensoriale ed emozionale.
Chi non ha provato piacere spalmando sulla pelle una crema dalla texture morbida o spruzzando il profumo preferito?
Chi non si vede più bella dopo una maschera per il viso o non si sente rinascere dopo una doccia con un sapone dal profumo rinvigorente o prova benessere dopo un bagno immersi in una vasca piena di schiuma dall’aroma rilassante?
Lo “stare bene” secondo noi si misura anche da questo e anche questa può essere “terapia”.
Il secondo modo attraverso cui un cosmetico può “guarire” è più pratico e concreto ed è dato dalle sue stesse proprietà e funzioni.
La barriera cutanea di cui spesso si parla è quella che protegge la pelle e la mantiene in salute. La sua funzione principale è quella di non farle perdere acqua e non si disidrati.
È formata da un doppio strato di lipidi, costituiti da ceramidi e poi da colesterolo e da acidi grassi.
In una pelle normale e sana, le ceramidi predominano e rappresentano circa il 50% dei lipidi presenti; mentre in una pelle con problematiche, come ad esempio la psoriasi o la dermatite atopica, la percentuale presente di ceramidi cambia, diminuendo drasticamente.
Da qui le screpolature e gli arrossamenti tipici delle zone colpite da problematica.
Una pelle con problematiche non è ricoperta da eczemi e alterazioni: solo certe zone vengono colpite da lesioni e il resto è sano.
Sano però solo apparentemente perché, analizzando la pelle di chi soffre di dermatiti, si scopre che anche le zone “intatte” della sua pelle hanno una composizione alterata e le proporzioni dei lipidi sono comunque diverse da come dovrebbero essere: le ceramidi sono presenti in percentuale inferiore rispetto al colesterolo (cioè esattamente il contrario di quello che deve essere perché la pelle venga considerata veramente sana).
Questo significa che comunque geneticamente quella pelle sana non è perchè produce meno ceramidi e perchè ha un ricambio cellulare molto più lento.
Di solito si tende a curare solo i punti con lesioni, dove cioè la pelle è macroscopicamente anormale, ma in realtà quella pelle è tutta nel suo insieme lontana dalla normalità perché carente di ceramidi.
Nelle zone lesionate ha senso utilizzare farmaci specifici, ma è comunque necessario l’aiuto di un cosmetico ad hoc e ricco in ceramidi su tutta la pelle per evitare che zone apparentemente sane diventino eczematose.
Quindi il cosmetico non è affatto un surplus frivolo!
Il cosmetico è importantissimo per supportare una terapia farmacologica e in più fare del suo, apportando equilibrio non solo alle zone colpite da lesioni, ma anche nutrendo e trattando quelle in apparenza sane.
Quindi farmaco e cosmetico acquistano la stessa importanza nella gestione di una patologia.
Tra l’altro un farmaco si può applicare solo per una precisa e determinata tempistica e prima o dopo va ridotto fino a sospenderlo del tutto.
Il cosmetico no.
Il cosmetico ci accompagna e ci aiuta ogni giorno.
Il farmaco da solo non riesce a gestire una pelle problematica e spesso non la risolve nemmeno, quindi non è corretto sostituirlo al cosmetico e usare il cosmetico come se fosse un surplus inutile.
E’ vero anche il contrario, cioè un cosmetico da solo non può risolvere una problematica veramente importante.
Quindi è corretto affermare che tra farmaco e cosmetico ci sia un lavoro di squadra.
Il cosmetico fa parte del processo di cura perché riporta in equilibrio la componente lipidica dello strato corneo (quello più esterno) della pelle.
Per cui si può dire che anch’esso è terapeutico!
Se usassimo solo un farmaco per curare una dermatite, piuttosto che una psoriasi, dopo qualche giorno dalla sua sospensione saremmo punto e a capo col problema perché non avremmo trattato il resto della pelle.
Un cosmetico per definizione non può vantare finalità terapeutiche, ma è fondamentale per mantenere in buone condizioni la cute e riportare in condizioni di normalità una pelle alterata.
Per questo è importantissimo per la buona riuscita di una terapia.
E per questo si può dire che anche i cosmetici… curano!
Noi lo diciamo da sempre, ora (finalmente!) lo hanno capito e lo dicono anche i divulgatori di Scienza!