Ficus carica è il nome botanico della comune pianta del Fico. Comune nei nostri giardini e campagne e conosciuto per i suoi dolcissimi e gustosi frutti, ma non per la sua azione sull’apparato gastro-intestinale, che è davvero “speciale”.
Ficus carica: a cosa serve?
Il ficus carica ha un’azione antinfiammatoria e anti-acida e agisce anche nelle problematiche gastriche ed intestinali di origine emotiva.La preparazione erboristica usata è quella di macerato glicerico.
La gemmoterapia è una metodica terapeutica basata sulla somministrazione di tessuti freschi vegetali allo stato embrionale, come gemme o giovani germogli, i cui principi attivi sono estratti mediante un solvente appropriato. Le parti vegetali, raccolte nel loro tempo balsamico (cioè il momento in cui la pianta ha la massima concentrazione di principi attivi), solitamente all’inizio della primavera, sono sottoposte, allo stato fresco, a ripulitura, triturazione, determinazione del grado di umidità ed infine a macerazione in acqua, alcool e glicerina vegetale.
L’azione lenitiva e antinfiammatoria è sicuramente dovuta agli enzimi digestivi che le sue gemme contengono.
Ma non solo.
Ficus carica contiene anche mucillagini e vitamine (A, B, PP e C), sali minerali (Ferro, Calcio, Cromo, Magnesio), che sono tutti componenti fondamentali e preziosi per aiutare la digestione.
Il Ficus carica agisce soprattutto nella parte alta dell’apparato digerente, nello stomaco in particolare.
Aiuta a regolare la motilità e la secrezione dei succhi gastrici e lo fa anche in caso che i disturbi dipendano da stress o da altri fattori emotivi o psicosomatici.
In caso di reflusso gastroesofageo, Ficus carica agisce normalizzando le contrazioni dello stomaco, migliorando la tenuta del cardias (la valvola che mette in collegamento esofago con stomaco) ed evitando così le risalite dei succhi gastrici, attenuando l’iperacidità e alleviando così i bruciori.
Oltre ad essere un validissimo aiuto nella cattiva digestione e nelle gastriti anche psicosomatiche, il Ficus è un ottimo rimedio per favorire la cicatrizzazione di eventuali ulcere.
Oggi l’evoluzione della Fitoterapia ci mette a disposizione questo prezioso estratto in forma idroenzimatica. Un processo di estrazione innovativo che evita l’utilizzo dell’alcol e rende il principio attivo più biodisponibile potendo ridurre il dosaggio in somministrazione rispetto ai classimi gemmoterapici.
L’ideale è assumerlo tal quale o in poca acqua 3 volte al giorno e prima dei pasti principali (15 gocce alla volta).
Si può associare ad altri gemmoderivati, come il Ribes nigrum, che ha anch’esso azione antinfiammatoria e protettiva sulla mucosa dello stomaco (in questo caso l’assunzione diventa di 20 gocce di ogni gemmoderivato).
Il trattamento con Ficus carica può essere prolungato senza controindicazioni e può essere seguito anche come prevenzione al cambio di stagione, soprattutto in primavera, quando oltre alla Natura si risvegliano anche i disturbi dell’apparato gastro-intestinale.
Ficus carica: controindicazioni
Il Ficus Carica non presenta controindicazioni significative né effetti collaterali noti, rendendolo adatto a diverse esigenze. Tuttavia, come per qualsiasi rimedio naturale, è sempre consigliabile consultare un medico o un esperto prima dell’assunzione, soprattutto in caso di allergie o condizioni particolari.